La nutrizione in una persona sana
Veniamo da un passato, non molto lontano, in cui era comunemente riconosciuto che le persone obese fossero le più sane. Ma è altrettanto vero che le opinioni sulla sana alimentazione sono in continua evoluzione ed è sufficiente aprire la televisione oppure leggere qualsiasi giornale e rivista per imbattersi in pareri, talvolta contrastanti, riguardo alla dieta più salutare. Purtroppo, in nessun caso è predominante quella figura sconosciuta che si chiama Uomo, nella sua unicità e specificità di corpo, mente, emozioni e spirito.
Una persona sana dovrebbe alimentarsi essenzialmente con cibi diversificati che appaghino un sano appetito, ma in quantità non eccessiva e con la consapevolezza dell’atto che sta compiendo. È una consapevolezza che inizia con la scelta del cibo, dando la giusta importanza anche ai suoi colori.
Non dimenticate, ad esempio, che ogni Chakra emana una lunghezza d’onda simile a quella del colore corrispondente. Ad esempio, partendo da questo principio, è facile comprendere che una persona depressa dovrebbe mangiare cibi con colori vivaci e brillanti, evitando quelli pallidi, sbiaditi, scuri che trasmettono malinconia e sconforto.
Quindi, è molto importante imparare ad ascoltare il proprio stato d’animo, come pure le risposte dei cinque sensi, prima di scegliere il cibo, di prepararlo, di masticarlo e, infine, prima di deglutirne ogni boccone. Anche chi conduce uno stile di vita frenetico, può mangiare sano con un piccolo sforzo.
Generalmente, i pasti equilibrati e nutrienti sono facili da preparare, ma con l’utilizzo di prodotti di stagione, soprattutto quelli coltivati vicino alla vostra abitazione che hanno assorbito le stesse vostre vibrazioni, sono normalmente più ricchi di energia vitale, di principi attivi, di vitamine e di minerali.
Al contrario, i prodotti provenienti da paesi lontani, che hanno sopportato manipolazioni e lunghi viaggi prima di raggiungere i mercati rionali, portano con sé l’energia di quei luoghi e lo stato d’animo di chi li ha coltivati, oltre a perdere la maggior parte dei principi nutritivi. In questi prodotti non c’è traccia di energia vitale e spesso nemmeno di vitamine, né di nutrienti naturali, ma solo aggiunte di sostanze sintetiche industriali. Ne deriva che il cibo confezionato con conservanti, anche se naturali, precotto e trasformato dall’industria sotto qualsiasi forma, è cibo morto.
Ovviamente ci sono tante altre considerazioni da fare e ciascuno di noi dovrebbe imparare ad adeguarsi il più possibile alle personali esigenze nutrizionali, per evitare scelte alimentari non adatte al proprio stato psicofisico e soprattutto emozionale.
Anche se ci sono molti rimedi casalinghi che possono essere gestiti autonomamente e che sicuramente aiuteranno a correggere abitudini alimentari dannose per la salute in generale, è impossibile esaminare tutte le varie teorie sull’alimentazione. Quindi, in caso di dubbio o di gravi malattie, deve sempre essere consultato un professionista esperto in questo delicato settore.
Il dottor Chujiro Hayashi, fin dall’inizio della sua attività di Reiki Master, e la sua allieva Hawayo Takata, diedero molta importanza alla scelta del cibo durante i trattamenti di guarigione con il Reiki.
Le dieci regole
Qui di seguito sono elencati dieci consigli da seguire per ottenere una buona circolazione dell’energia vitale.
1. In ogni dieta è importante l’assunzione adeguata di acqua e di liquidi, ma è altrettanto importante evitare di bere durante i pasti. Ciò favorisce la digestione, la corretta assimilazione dei nutrienti e si possono alleviare i disturbi collegati a questa dannosa abitudine.
Il consumo medio di acqua, che può essere dinamizzata con il Reiki per renderla energeticamente più simile possibile a quella di fonte, dovrebbe aggirarsi intorno ai due litri al giorno per un adulto.
2. In generale è più salutare mangiare consapevolmente e lentamente quando si è rilassati e allegri. Inoltre, masticare a lungo favorisce il processo di assimilazione del cibo, sia per la sua triturazione che per la salivazione che ne deriva.
3. L’animale o la pianta che offrono la loro vita per nutrirci, meritano rispetto e stima. Allo stesso modo, deve essere trattato il cibo e, soprattutto, non va sprecato. Questo comportamento d’amore, che deve essere esteso anche a chi ha contribuito alla preparazione del cibo, è stato tramandato per migliaia di anni.
È una tradizione che nasce dalla consapevolezza degli innumerevoli e reciproci rapporti che ci legano alla natura, come espressione della crescita spirituale.
4. I cibi crudi, che contengono una gran quantità di sostanze vitali, non sono adatti a persone con problemi digestivi poiché, per assorbirli e metabolizzarli, è richiesto un sistema digestivo sano. Se usati con prudenza e con la corretta informazione, quindi non secondo dogmi, i cibi crudi contribuiscono alla salute del corpo e dello spirito.
Molto spesso i cibi crudi contengono sostanze nocive alla salute che, tramite la cottura normale o al vapore, si diluiscono nell’acqua. Il cibo così purificato riacquista la sua funzione di nutrire e contemporaneamente disintossicare l’organismo.
5. Evitate di mangiare formaggi, carne e altri cibi ricchi di proteine assieme agli agrumi. Questi frutti contengono sostanze attive che interferiscono con il processo digestivo delle proteine in persone particolarmente debilitate. Per la stessa ragione, si dovrebbero evitare anche le macedonie di frutta.
Durante un percorso di Reiki applicato a situazioni di particolare importanza per la salute (da solo o in sinergia con altre terapie) si dovrebbero evitare tutti i tipi di carne e di pesce, i latticini pastorizzati, omogeneizzati, anche se senza grassi. Vanno privilegiati i prodotti del latte crudo, specialmente yogurt e kefir, che hanno un basso contenuto di acido lattico e aiutano il processo di guarigione.
6. Sono sicuramente da evitare sostanze alcoliche, zucchero raffinato, prodotti a base di farina di grano, sale, caffè e tè nero.
Queste sostanze non sono appropriate per una sana e consapevole alimentazione, tuttavia chi ne fa uso potrà verificare che dopo questa esperienza avrà notevolmente ridotto il desiderio di assumerle.
7. I cavoli sono ricchi di vitamine, enzimi e minerali concentrati in modo da essere facilmente utilizzabili dall’organismo, che si arricchisce di vitalità e salute. Sono più digeribili di qualsiasi altro tipo di verdura e sono disponibili anche durante l’inverno.
8. I cibi, trattati con il Reiki da tre a cinque minuti prima di metterli in tavola, acquistano vitalità e maggiori proprietà nutrizionali. Se non siete certi che questo rituale sia stato effettuato, posate le mani sui bordi del piatto per uno o due minuti e il Reiki fluirà nel cibo. Provate a trattare le bevande, i dolciumi e anche gli alcolici, rimarrete sorpresi perché sembrerà che sia cambiato anche il sapore e l’effetto sulla salute sarà meno dannoso. Lo stesso accade per il tabacco. Se fumate, provate a trattare a lungo le sigarette.
9. Dopo aver mangiato, posate le mani sullo stomaco e lasciate fluire il Reiki. Questo gesto favorisce la digestione, elimina la stanchezza dopo il pasto e favorisce l’assimilazione dei nutrienti.
10. Prediligendo i cibi biologici, percepirete un immediato aumento della sensazione di generale benessere e, contemporaneamente, contribuirete a salvaguardare l’ambiente in cui viviamo. Infatti, l’alto potere nutritivo dei cibi provenienti da agricoltura biologica dimostra che per ogni pasto ne è necessaria una quantità notevolmente inferiore, rispetto agli alimenti prodotti con sistemi industriali e additivi chimici.
I cinque circoli viziosi
Prima di pensare al cibo, bisogna interrompere e dissipare i circoli viziosi, altrimenti qualsiasi correttivo all’alimentazione sarà pressoché inutile.
È raccomandato che la dieta sia sempre effettuata soltanto per il tempo in cui si svolgono i trattamenti di Reiki. Sarebbe superfluo e spesso nocivo mantenerla anche dopo aver raggiunto l’obiettivo prefissato.
Non deve essere pianificata secondo dogmi o regole prestabilite, ma prestando attenzione alle esigenze del corpo durante il percorso di guarigione. In questo periodo, infatti, è spesso necessario interrompere certe abitudini alimentari che possano rendere difficoltoso il recupero energetico dell’organismo.
Qui di seguito sono elencati soltanto cinque correttivi, perché considerarli tutti ci porterebbe troppo lontano:
- il circolo vizioso del sale,
- il circolo vizioso dello zucchero,
- il circolo vizioso del caffè,
- il circolo vizioso dell’alcool,
- il circolo vizioso delle proteine.
Il circolo vizioso del sale indica un eccessivo e cronico consumo di sale nell’alimentazione. È una circostanza abbastanza frequente quella di usarne troppo e di scegliere cibi salati. Sappiamo che questo comportamento altera il metabolismo, inibisce i processi di disintossicazione dell’organismo e procura una serie di disagi, con la comparsa di malattie anche gravi.
Tra i rimedi casalinghi da adottare per interrompere con un minimo sforzo questo circolo vizioso, il più comune è quello di mangiare anguria, ma soltanto per due giorni, per evitare di indebolire le riserve dell’organismo. Ne potete mangiare a volontà, perché contiene sostanze attive naturali che facilitano l’eliminazione degli accumuli di sale, inoltre l’acqua di questo frutto favorisce la rimozione delle tossine. La comparsa di un gusto salato in bocca dimostra che questo processo di dissalazione funziona.
In questi due giorni, favorite principalmente l’assunzione di acqua non gassata e con basso contenuto di sodio. Potete bere una o due tazze di caffè, tè, matè, infuso di melissa, senza usare latte, zucchero o qualunque altro dolcificante.
Questo piccolo sacrificio, che può essere eseguito durante un fine settimana, sarebbe consigliato a tutti coloro che mangiano spesso formaggi, carne, patate, verdure sottaceto usando salare molto il cibo, oppure consumano abitualmente i loro pasti in caffetterie o ristoranti.
Il circolo vizioso dello zucchero comprende il consumo di zucchero e di prodotti a base di farina di frumento che, attraverso un complesso processo digestivo, sono ridotti in glucosio: l’unico zucchero che entra nel circolo sanguigno e fornisce l’energia necessaria all’organismo.
L’abuso di queste sostanze sottopone il pancreas ad uno sforzo eccessivo e influisce negativamente in molte funzioni metaboliche essenziali.
Questo circolo vizioso può essere interrotto con una dieta di sola uva della durata da uno a tre giorni, in base all’intensità del desiderio di zucchero. Fate molta attenzione perché questo suggerimento non è adatto ai diabetici. Costoro devono rivolgersi sempre a un professionista prima di modificare il loro regime alimentare.
In questo periodo si possono assumere anche le bevande suggerite per il circolo vizioso del sale.
L’uva è facilmente digeribile, contiene zuccheri, sali minerali, vitamine A e C, antiossidanti e numerose altre sostanze indispensabili per una buona azione depurativa e mineralizzante.
Per evitare la ripresa del circolo vizioso dello zucchero, dovreste evitare di assumere per qualche mese dolci di qualsiasi tipo e prodotti alimentari a base di farina di frumento.
Il circolo vizioso del caffè influisce negativamente in molti processi metabolici e digestivi, crea tensioni nervose con conseguenti implicazioni fisiche e nel sistema genitourinario.
Bere il caffè è un’abitudine alla quale sembra impossibile rinunciare, nonostante sia stato provato scientificamente che l’uso quotidiano può causare danni alla salute.
Innanzi tutto è importante sapere che il caffè non è un alimento, perché è il risultato finale di una lavorazione industriale di grani carbonizzati, dai quali si ottiene un concentrato di elementi aromatici. Inoltre, non contiene solo caffeina, ma qualche centinaio di altre sostanze tossiche. Eccone alcune: teofillina, teobromina, tannino, eccetera.
I danni più frequenti riguardano stomaco, intestino, vescica, prostata, cuore. Inoltre, la caffeina affatica l’organismo, perché la falsa sensazione di vitalità induce ad uno sforzo fisico maggiore.
Un primo passo per liberarsi da questa dipendenza potrebbe essere quello di preparare un caffè come facevano i nostri nonni: macinatelo grossolanamente, versatevi sopra l’acqua bollente e lasciatelo raffreddare. Quindi, filtrate con un colino.
Preparato in questo modo, il caffè è più digeribile e può stimolare favorevolmente la digestione.
Successivamente, si passa al tè nero da coltivazione biologica per tre settimane. Poi, per altre tre settimane, si continua con il tè verde, anch’esso da coltivazione biologica. E infine, tè di zenzero per un periodo uguale.
Per preservare i principi attivi dei tre tè, lasciateli in infusione in acqua bollente per tre/quattro minuti. Durante questo periodo e prima di coricarvi, sarà utile bere una o due tazze di infuso di foglie di melissa, possibilmente fresche.
Il cambiamento che ne deriva, procurerà l’attenuarsi di sintomi quali, ad esempio, disturbi del sonno, irritazione, difficoltà di concentrazione, disturbi circolatori, aggressività, ansia, stanchezza, problemi digestivi.
Questa breve riflessione è importante soprattutto per chi beve caffè o tè nero con la convinzione che siano gli unici rimedi per svegliarsi la mattina e per migliorare le proprie prestazioni durante la giornata.
Il circolo vizioso dell’alcool può essere interrotto iniziando dalla modifica del proprio stile di vita e alimentare. Se questi accorgimenti non danno una risposta apprezzabile in circa sei settimane, possono essere integrati da una cura omeopatica con l’assistenza di uno specialista. La psicoterapia, gli alcolisti anonimi e altre organizzazioni simili sono di grande aiuto in questi casi.
Tenete presente che accusare gli altri della propria situazione, credere di essere in grado di far fronte a tutto senza l’aiuto di terzi oppure convincere se stessi che l’amore guarisce tutto, non dà risultati apprezzabili ed espone al rischio di ingigantire il problema.
Per attenuare gli effetti della dipendenza, non sottovalutate l’apporto di una alimentazione sana e di qualità. Inoltre, contribuiranno alla conquista di un veloce e duraturo successo l’interruzione del circolo vizioso dello zucchero e delle proteine, nonché una serie di sedute giornaliere di Reiki, con l’aiuto dei buoni consigli che un bravo operatore è sicuramente in grado di dare.
Il circolo vizioso delle proteine. L’eccessivo consumo di proteine favorisce la formazione di una grande quantità di scorie, di un aumento di acidosi nei vari tessuti, altera il metabolismo e causa molti tipi di malattie.
Gli accorgimenti che seguono potrebbero frenare, o quantomeno ridurre, questi danni:
- il primo giorno una dieta a base di ananas maturo;
- il giorno successivo mangiate mango, kiwi o mele con semi e buccia visto che contengono la maggior parte dei principi attivi;
- in seguito, ogni dieci giorni, mangiate soltanto ananas o fragole per un solo giorno.
In questo periodo di purificazione dell’organismo, evitate la carne, i formaggi e il latte. Favorite nell’alimentazione il pesce e il pollame, in piccole quantità e non di allevamento, lo yogurt, il kefir e i prodotti a base di soia sempre con moderazione.
Provate a sostituire l’aggiunta abituale di sale nei cibi con erbe aromatiche fresche, evitando i sapori troppo piccanti. Prediligete sempre frutta, verdura e cereali.
Questa dieta, effettuata per un mese due volte all’anno, è ottima anche per mantenersi in forma fisica perché riduce i chili superflui in modo del tutto naturale.
Anche in questo caso, una seduta giornaliera di Reiki in questa fase della vostra vita, vi aiuterà a ridurre gli effetti dello stress psicofisico accumulato principalmente per le scarse occasioni di rilassamento, per il sonno limitato, per l’eccessivo inquinamento elettromagnetico e per la concentrazione di sostanze nocive nell’aria.