I
tre piani di coscienza nelle iniziazioni al Reiki
(Tratto
da “Reiki Tradizionale Giapponese, primo e secondo livello” di
Massimo Medoro)
La
scuola di Reiki che Mikao Usui aprì a Tokyo nel 1922 inizialmente
prevedeva tre livelli d’insegnamento:
-
Sho-den
(1° grado: l’entrata),
-
Oku-den
(2° grado: l’insegnamento spirituale),
-
Shinpi-den
(3° grado: l’insegnamento segreto o il mistero).
Nelle
esperienze culturali di Usui non mancano, lo abbiamo visto, i
riferimenti al buddismo esoterico del Tibet e questo aspetto lo
troviamo proprio nella trasmissione orale del suo metodo. I Maestri
tibetani che custodiscono l’insegnamento orale tradizionale,
affermano che questo deve essere destinato a individui dotati di
un’intelligenza superiore per poter essere guidati verso la vera
illuminazione.
Si
può facilmente intuire che questi allievi, scelti esclusivamente dai
Maestri, rappresentano l’aristocrazia del buddismo esoterico
tibetano, i cui in-segnamenti sono trasmessi all’allievo lungo una
catena iniziatica (o linea di successione) ininterrotta. Questo
aspetto mette in evidenza l’importanza, per l’allievo, di
conoscere in quale linea iniziatica il suo Maestro abbia appreso gli
insegnamenti che gli trasmetterà e ciò allo scopo di individuare la
scuola di appartenenza. Attraverso questa informazione, sarà
evidente anche la scuola filosofica di riferimento.
Uno
degli aspetti esoterici del Reiki è rappresentato dalle iniziazioni
che vengono effettuate a ogni passaggio di livello di conoscenza.
Infatti, il Reiki non è insegnato come le altre tecniche di
guarigione. La capacità è trasferita allo studente dal Maestro
durante un rituale di sintonizzazione, nel quale Rei
o la Consapevolezza Divina si insedia nei percorsi energetici per
prepararli a canalizzare
il raggio del Reiki e collegare l’allievo alla sua fonte.
Quindi,
nel Reiki l’iniziazione rappresenta un antico metodo per la
trasmissione dell’energia, soltanto energia, pura e semplice
energia.
Non
è trasferita all’iniziato alcuna conoscenza; questa verrà con il
tempo e con la pratica costante della ricerca interiore.
Nei
costumi di molte culture, anche primitive, rientrano rituali
iniziatici spesso segreti che, nella maggior parte dei casi,
stabiliscono una distinzione di status tra gli iniziati da un lato e
i non iniziati dall’altro.
Anche
nelle correnti filosofiche che si sono sviluppate in Estremo Oriente
a fianco del bramanesimo e del buddismo (tantrismo, buddismo zen,
ecc.) e nel Medio Oriente a fianco dell’islamismo (sufismo), si
trova integrata una qualche forma più o meno marginale di
esoterismo.
Per
molti Maestri l’iniziazione è una potente esperienza spirituale e
i cambiamenti o aggiustamenti che si possono verificare dipendono
dalla predisposizione di ognuno. Alcuni riferiscono di aver vissuto
esperienze mistiche che hanno portato come conseguenza la percezione
di ricevere messaggi personali, guarigioni, visioni. Altri affermano
di aver incrementato la percezione psichica, la capacità di
intuizione o altre esperienze come la chiaro udienza e la
chiaroveggenza. In ogni caso dopo l’iniziazione, il Reiki avrà
effetto per tutta la vita. Non si consumerà e non lo potrete mai
perdere.
Considerato
che per raggiungere ogni livello tutto ciò che è necessario fare
per attivare la capacità di canalizzare l’energia vitale è
l’iniziazione, si possono ottenere grandi benefici nel
reinizializzarsi ai livelli già ottenuti. Questi benefici includono
l’intensificazione della qualità dell’energia, la possibile
soluzione di eventuali problemi psicologici e fisici nonché un
incremento del livello di consapevolezza.
Che
Usui fosse un uomo di cultura e un ricercatore che apparteneva a
circoli esoterici di alto rango, è anche dimostrato dal fatto che i
suoi primi allievi occupavano incarichi di prestigio all’interno
della società giapponese dell’epoca. Vi troviamo, tra gli altri,
Chiujiro Hayashi, Capitano medico della Marina Militare, Juzaburo
Ushida, Kanichi Taketomi e Tetsutaro Imaizumi, Ammiragli della Marina
Militare, Sono’o Tsuboi, Maestro di Cerimonia del Tè, Masaki
Kondoh, docente universitario, Imae Mine, musicista, e molti altri.
La
maggior parte di queste persone ha occupato la carica di Presidente
nella Usui Reiki Ryoho Gakkai, come risulta dalle ricerche effettuate
da Frank Arjava Petter (Reki Master che vive in Giappone), il quale
riconosce che per troppi anni si è parlato della storia del Reiki
soltanto dal punto di vista occidentale, con le disinformazioni e le
limitazioni culturali e linguistiche che esistevano tra il Giappone e
l’occidente dei primi anni del ‘900. Perfino la vita e gli
insegnamenti del Dr. Usui o Usui Sensei, come era chiamato dai suoi
allievi, era caratterizzata da un velo di misticismo e con molte
inesattezze.
In
occidente sono stati perpetrati molti abusi sull’insegnamento del
Reiki, con la conseguenza di creare una chiusura con i successori di
Mikao Usui. Costoro, interpellati da Maestri di Reiki occidentali per
verificare le conoscenze acquisite, si sono dichiarati non
interessati a un Reiki diverso da quello insegnato in Giappone, che
nel loro modo di esprimersi significa: non
sentiamo l’esigenza di confrontarci con persone che non insegnano
il vero Reiki Tradizionale Giapponese.
Una
delle moltissime inesattezze, ma forse la più clamorosa, sta nella
rivelazione che il titolo di Grandmaster
non
è e non era in uso nella tradizione giapponese. Questo titolo non fu
mai acquisito da Chujiro Hayashi, come è stato insegnato in
occidente e, per estensione, Hawayo Takata, sua allieva, non avrebbe
mai potuto fregiarsi di questo titolo: né lei, né altri.
Spero
che questi commenti possano aiutare a chiarire il livello culturale
ed esoterico nel quale si è sviluppato l’insegnamento di Usui in
Giappone, ma anche a rafforzare la tesi che sono state diffuse
dicerie e favole per far accettare il Reiki in un’America degli
anni Trenta chiusa e bigotta.
Dopo
queste precisazioni, cerchiamo di chiarire, per quanto brevemente, il
significato dell’aspetto iniziatico del Reiki.
Tutti
gli Angeli ricevono il Cielo che è fuori di loro secondo la qualità
del Cielo che sta dentro di loro.
(Emmanuel
Swedenborg, Du
Ciel et des ses Merveilles et de l’Infer,
éd. R.S.F.
1960. 136)
In
questa citazione vi è un’analogia fra l’interiore e l’esteriore
e una corrispondenza fra il livello spirituale del soggetto e quello
dell’oggetto. Ovviamente non è il caso di parlare di gerarchie, né
di istituire una scala di valori, ma semplicemente si può prendere
atto che c’è un cammino da percorrere per passare da un piano di
coscienza all’altro e che esiste un legame fra il mondo reale delle
realizzazioni e quello invisibile della libertà,
dell’interpretazione e dello spirito.
In
tutte le culture possiamo osservare che non esiste una differenza
marcata tra il mondo reale e quello dell’invisibile, ma due livelli
di comprensione, per congiungere i quali l’iniziazione è il ponte,
la via che permette di passare dallo stato di non iniziato (profano,
inesperto) a quello di iniziato, anche nel senso di accettato,
riconosciuto.
L’iniziazione
è una cerimonia, in quanto rito, ma pure un processo di ricerca
della propria manifestazione interiore, attraverso un insegnamento
che non si rivolge solo all’intelletto con fini prettamente
culturali.
È
una logica di evoluzione che spinge verso queste esperienze,
soprattutto quando diveniamo consapevoli che in questi percorsi
potremmo trovare un’opportunità per accedere a nuovi livelli di
conoscenza.
Lo
stesso buddismo Zen, a cui Usui apparteneva, è un insegnamento
iniziatico e fu naturale per lui associare all’insegnamento del
Reiki anche il rituale dell’iniziazione.
Per
ogni livello a cui si fa riferimento nel Reiki, Usui ha anche
inserito nel rituale iniziatico la presenza extracorporea di piani
energetici ai quali affidare il ruolo di custodi dei simboli e della
loro influenza a livello emozionale o vibrazionale.
Si
ritrova in questa pratica tutto l’esoterismo che pervade
l’insegnamento di Usui e in particolar modo quello simbolico. È un
esoterismo che rimanda al mondo dell’immaginario, quel mondo che
non è né del tutto spirituale, né del tutto materiale, ma è il
raccordo tra i due.
L’esoterismo
simbolico è poco considerato dagli studiosi perché utilizza un
linguaggio spesso confuso e fantasioso, pur essendo molto potente.
Basti pensare alle fiabe, alle leggende, ai mandala, agli angeli,
alle ninfe, alle isole lontane. Qui il pensiero si sostituisce alle
immagini e si deve comprenderlo come si assapora una fiaba:
Cercare
il divino nella natura, per sorprenderne i prodigi e sacralizzarne
gli avvenimenti; cercare la natura nel divino, per conferire a
Dio/Uomo attributi cosmici e spiegare la sua natura spirituale a
partire dalle caratteristiche naturali. Immagini, quindi, non idee o
fatti.
Nel
capitolo riguardante le origini del Reiki, ho accennato a una
leggenda riguardante la costruzione dei templi buddisti sul monte
Kurama. Qui Usui avrebbe appreso e approfondito la sua cultura
buddista e taoista che insieme, abbiamo visto, svolgono un ruolo
importante nello sviluppo del suo sistema di guarigione.
Si
parla di Luce, Amore e Forza: simboli dello spirito universale le cui
qualità si trovano indifferenziate in Sonten
e,
molto tempo prima, in Amida
Sanzon.
In quest’ultimo piano extracorporeo
troviamo
le tre divinità buddiste Seishi,
Amida
e
Kannon,
a ciascuna delle quali Usui ha accostato un simbolo.
Così,
a Seishi,
che
rappresenta la Terra, in quanto entità, e la Forza, come simbolo, è
associato il primo
simbolo
del Reiki; ad Amida,
che
rappresenta il Sole (entità) e la Luce (simbolo), è associato il
secondo
simbolo
del Reiki; a Kannon,
che
rappresenta la Luna (entità) e l’Amore (simbolo), è associato il
terzo
simbolo
del Reiki.
Mi
auguro che questi pochi e incompleti cenni dimostrino quanto profondo
sia stato il percorso culturale e trascendentale di Usui. Ma anche
quanto intimamente rilevante debba essere l’obiettivo che ogni
allievo sente di dover raggiungere attraverso i suoi insegnamenti e,
soprattutto, quanto forte debba essere l’intenzione a realizzare la
propria evoluzione spirituale. Al di fuori di questi concetti non
troviamo il Reiki di Usui, ma una qualsiasi tecnica di guarigione con
l’uso delle mani, pratica che era molto in uso già ai suoi tempi.
Attraverso
il percorso iniziatico, l’allievo imparerà a riconoscere nuove
meravigliose manifestazioni dell’energia vitale e scoprirà le
molte opportunità che gli andranno incontro nel suo cammino. Proverà
anche l’effetto di una grande purificazione interiore che produrrà
i suoi effetti per molti mesi, come ha scritto nel suo diario Hawayo
Takata.
Durante
questo periodo, potrebbe essere forte il desiderio di cambiare
vecchie abitudini (alimentazione, modo di vestire, relazioni con gli
altri, ecc.), di sentirsi attratti da nuove esperienze e,
naturalmente, potranno manifestarsi nuovi impulsi creativi. Tutto ciò
rappresenta un naturale processo di allineamento del sistema
corpo/mente/emozioni/spirito con l’inesauribile fonte del Reiki:
l’Anima.
Nel
diario di Hawayo Takata, reso pubblico dopo la sua morte dalla figlia
Alice Takata Furumoto, leggiamo:
In
circa quattro giorni e fino a due settimane, nel nostro corpo avviene
qualche cambiamento significativo; tutti gli organi interni e le
ghiandole cominciano a funzionare con buon ritmo e vigore. I succhi
digestivi fluiscono in modo normale, diminuiscono le congestioni
nervose, le aderenze scompaiono, il colon pigro si regolarizza, la
sostanza fecale scende dalle pareti intestinali, i gas sono
eliminati. Le tossine accumulate in molti anni trovano il modo di
uscire dai pori. È una sudorazione sgradevole. La quantità delle
feci aumenta: sono scure ed emanano un odore forte. L’urina
talvolta prende una colorazione simile a quella del tè nero oppure
può assumere una colorazione bianca, come se si fosse mescolata
della farina nell’acqua. Ciò dura da quattro a sei giorni e ho già
avuto pazienti che hanno reagito con un solo trattamento.
Quando
queste situazioni si sono stabilizzate, avviene una grande
rigenerazione generale degli organi interni. Con tale pulizia, il
corpo diviene attivo. I nervi intorpiditi riprendono la loro
sensibilità (a volte un tale cambiamento provoca del dolore),
l’appetito aumenta, si regolarizza il sonno, gli occhi brillano, la
pelle risplende come la seta. Con il sangue rinnovato ed una buona
circolazione, i nervi e le ghiandole si rinvigoriscono ed è
possibile ringiovanire da cinque a dieci anni. A questo punto, la
vostra alimentazione diviene estremamente importante.