Il Miracolo delle Mani che Guariscono
Il disegno rupestre più antico del Mondo, che risale a 40.000 anni fa, fu rinvenuto in una grotta dell’isola di Sulawesi in Indonesia.
Da sempre l’Uomo ha usato le mani per comunicare e lo si può riscontrare dai disegni rupestri rinvenuti nei vari continenti. Col passare dei millenni, le mani hanno acquisito diverse valenze simboliche e l’atto di unire i palmi delle mani all’altezza del petto compare in quasi tutto il mondo antico, con significati diversificati in base alle tradizioni e alla cultura dei luoghi.
L’energia delle mani per guarire è un dono antico che risale ai rituali sciamanici, quando l’Uomo si serviva dei segni della Natura e del Cielo, di cui troviamo traccia anche in racconti biblici che non riguardano solo Gesù. La Medicina Tradizionale Cinese, che è usata in Giappone fin dalla scissione con la Cina, utilizza, oltre ai meridiani energetici, molte posizioni che canalizzano l’energia vitale (il Chi) attraverso le mani. Anche nella medicina Ayurvedica, di tradizione indiana, ci sono dei trattamenti finalizzati alla guarigione con l’uso delle mani e così, in tutte le civiltà antiche e moderne.
Da qui si può comprendere il motivo del forte carattere simbolico che è riconosciuto alle mani fin dai tempi più remoti, quando la Natura offriva lo spettacolo più stupefacente, la Luna scandiva il passare del tempo con l’alternarsi della luce e delle tenebre, il Sole e le Stelle erano strumenti fondamentali per orientarsi alla scoperta di nuovi mondi.
Il gesto di unire i palmi è da sempre considerato un atteggiamento di grande umiltà, ma non di sottomissione, perché significa anche porsi allo stesso livello dell’altro con il massimo rispetto. È riconosciuto anche come gesto di pace e amore, perché una persona con le mani giunte davanti al petto non può aggredire, non può nascondere qualcosa ed espone tutta se stessa senza nascondersi.
Avvicinare le mani, per unirle in posizione di preghiera (gasshō, in giapponese, per i praticanti di Reiki), equivale a riunire il Cielo e la Terra davanti al Cuore, per creare un’unione con il nostro Sé Superiore: l’unione della nostra parte terrena con la nostra parte divina. Così, entriamo a far parte della totalità dell’Uno, per riconoscere l’Altro come parte di noi stessi, e ci disponiamo a diventare canali consapevoli nei quali l’energia fluisce armoniosamente.
Qualunque movimento facciamo, produce una risonanza psicofisica all’interno del nostro corpo e una vibrazione all’esterno di esso, le quali generano un’eco interiore e un’eco che si espande nello spazio intorno a noi. In tali situazioni, le mani diventano vere e proprie antenne che, se utilizzate in base alla propria esperienza o secondo gli antichi insegnamenti, possono di vettori di particolari energie.
Quindi, non è sufficiente percepire l’intensità del gesto, ma dobbiamo anche “sentirlo dentro”, per assaporare l’incredibile potenza che manifesta, con la consapevolezza che è il sentimento a muovere il gesto, non il contrario.
L’istintivo uso delle mani nella quotidianità
Quando ci procuriamo un trauma o soffriamo per l’acutizzarsi di un dolore in qualche parte del corpo, viene istintivo appoggiarci sopra una mano. Se vediamo soffrire una persona cara accanto a noi, ci verrà spontaneo appoggiare una mano al centro della sua schiena, sulla spalla o mettergli una mano tra le nostre, e anche noi trarremo giovamento nel ricevere lo stesso trattamento. Questi gesti spontanei dimostrano che le mani sono un importante canale di comunicazione, che trasmette energia, forza e amore nel momento in cui sentiamo, dentro di noi, di doverle trasmettere a qualcuno.
Molte discipline che oggi conosciamo come Reiki, Pranoterapia, Pranic Healing, Yoga, ecc. e alcuni tipi di massaggio che rappresentano la più antica pratica medica, come l’Ayurvedico, il Tailandese, lo Shiatsu, il Tui Na e altre tecniche di massaggi orientali cinesi Zhi Ya, ecc., si ispirano a conoscenze antichissime, riservate spesso a monaci o sciamani, in una sorta di arte sacra al pari dei vari rituali religiosi e divinatori. Si tratta di discipline che richiedono un difficile percorso di crescita personale, prima ancora di conoscere le tecniche per utilizzare la loro energia.
Ora, provate a guardarvi le mani concentrando l’attenzione nei minimi particolari. Forse proverete un senso di meraviglia, ma sicuramente nessuno avrebbe immaginato di poter incanalare l’energia spirituale attraverso le mani. È come un fenomeno magico, qualcosa che va oltre il mondo razionale e l’attuale comprensione della scienza classica.
Quando siamo stati iniziati per la prima volta e abbiamo sperimentato le innumerevoli sensazioni sconosciute, che il fluire del Reiki ha portato nei nostri palmi, ci siamo sentiti eccitati, in preda a un’intensa felicità che, col passare del tempo, ci siamo abituati a percepire, come succede in tutto ciò che la vita ci offre costantemente.
Cosa accadrebbe se potessimo conservare quel senso di meraviglia iniziale con l’innocenza dei bambini? Tutti abbiamo visto lo stupore nello sguardo che sanno manifestare e ciò accade perché loro riescono ad amplificare i minimi dettagli, quelli che abbiamo dimenticato da quando eravamo bambini e che a malapena notiamo da adulti.
Le mani di neonati e bambini hanno un’atmosfera divina. Ma un loro tocco morbido sulla nostra mano ci rende gioiosi e può far emergere ricordi nascosti dell’Amore innato, e questo è un fenomeno universale.
Tenere per mano una persona cara o toccare delicatamente qualcuno che non sta bene e appoggiare i nostri palmi sui suoi, ha il potere di lenire il dolore e, talvolta, a guarire. La maggior parte delle persone non è consapevole del motivo per cui le mani hanno questo tipo di potere, ma quasi tutti nel mondo lo hanno sperimentato almeno una volta.
Uno studio dell’Università del Colorado, pubblicato su Scientific Reports, dimostra che quando due innamorati si tengono per mano, i cuori battono all’unisono, i respiri si sincronizzano e il dolore svanisce. Non si tratta di una magia, ma di un fenomeno biologico chiamato “sincronizzazione interpersonale”, che può avere l’effetto potente di un analgesico.
Nel caso del Reiki, non dobbiamo nemmeno toccare la persona, poiché le nostre mani sono vicine a noi, così vicine quanto lo è il Cuore, e la semplice presenza delle mani sopra il corpo del ricevente, lo porta in un profondo stato di rilassamento.
Siamo molto più vicini allo Spirito di quanto pensiamo di essere e la consapevolezza di ciò ci aiuterà a navigare attraverso la vita, sapendo che il nostro Sé Superiore è proprio dove siamo.
Durante il nostro cammino, sperimentiamo innumerevoli stati emotivi tra cui un’immensa felicità, una periodica malinconia, una gaia serenità, una rabbia incontrollata, assieme a tutto ciò che fa parte dell’aspetto in Luce e in Ombra della vita di ogni essere umano. La funzione di tutte queste emozioni, è di predisporci all’azione, poiché situazioni e compiti troppo difficili e importanti non possono essere affidati al solo intelletto.
Haripriya Suraj è Reiki Master, Angelo Guaritore, Starseed (Seme Stellare o Figlio delle Stelle) e Lightwolker (Operatore di Luce).
Il Seme Stellare è un’Anima che ha avuto origine da un mondo di un’altra galassia. Si è incarnata sulla Terra per assistere l’Umanità durante l’ingresso nella Nuova Era che sta iniziando in questo periodo.
L’Operatore di Luce è un’Anima che si è incarnata sulla Terra per diffondere la Luce ed elevare le coscienze. È un Maestro che ha sperimentato e lavorato su svariati livelli dimensionali, dei quali ne ha memoria il suo DNA. Il ruolo sulla Terra è di assorbire il dolore e i malesseri altrui, vivendo le grandi offese all’Ambiente e alla Natura con la stessa empatia che rivolge alle sofferenze dell’Uomo.
Per Haripriya Suraj, Reiki è il suo fedele compagno di viaggio nella vita e la sua fonte di pace e gioia; ma è anche profondamente connessa con le Stelle e gli Angeli che, insieme, contribuiscono ad arricchire ed elevare la sua attività di Reiki Master. Per quanto riguarda le mani, suggerisce di soffermarci su di esse, guardare i palmi e riflettere sulle sensazioni che risuonano dentro di noi.
Talvolta, infatti, può accadere di sentirci persi nell’incredibile labirinto della vita. È il momento di osservare le nostre mani, ma dobbiamo imparare a guardarle, per far spuntare il sorriso che nasce dal Cuore e ci illumina nuovamente il viso. Scopriremo che, attraverso quel sorriso, si manifesterà il divino che è in noi e vedremo illuminarsi la strada per ritornare alla Casa nell’Universo.
Per intraprendere questo percorso, possiamo porci delle semplici domande, che potremo modificare e arricchire con l’esperienza.
Quindi, guardare le mani ….
- Ha stimolato un sorriso?
Questo perché il tuo Sé Superiore ti sorride attraverso il potere delle mani.
- Ha riscaldato il tuo Cuore?
Questo perché i tuoi palmi riflettono l’Amore del Cuore che è di te.
- Ha acceso un senso di meraviglia e di magia?
Questo perché l’Universo è un luogo magico e tu sei qui in forma fisica per goderti la sua magia.
- Ti ha fatto sentire protetto e apprezzato?
Questo perché le tue mani sono la porta verso lo Spirito e ti proteggono mentre affronti in un corpo umano le esperienze della vita e sfrutti al massimo il tuo tempo sulla Terra!
- I tuoi palmi si sono riscaldati?
Questo perché sono strumenti di guarigione naturale che ricevono l’energia vitale dell’Universo!
L’energia che scorre attraverso le nostre mani è semplicemente una manifestazione che viene dal nostro Sé Superiore, dall’Universo. Non canalizziamo qualcosa che è separato da noi, ma essere sempre consapevoli di questa verità e che le nostre mani sono strumenti magici, può aiutarci ad apprezzare con gioia il nostro viaggio nel Reiki.