Se dai un pesce a un uomo, mangerà per un giorno.
Se gli insegnerai a pescare, mangerà per tutta la vita.
Se gli insegnerai a pescare, mangerà per tutta la vita.
Gli
antichi saggi hanno detto che dallo Spirito e dalla Materia venne
l’Intelligenza Cosmica e da questa sorse l’Ego, l’innata intelligenza corporea
che si manifestò con i Cinque Elementi per creare i mondi organici e
inorganici. Questi cinque elementi sono Terra, Acqua, Fuoco, Aria ed Etere.
Essi si fondono in ogni creatura in una differente combinazione e, così, ogni
persona e ogni cosa sono leggermente diverse tra loro per l’individuale miscela
di elementi e per il modo in cui essi si equilibrano. Quindi, ciò che può
essere di sollievo per una persona, non necessariamente lo sarà per un’altra e
di conseguenza ognuno di noi è unico ed esclusivo.
Riconosciamo
che l’uomo matura le proprie esperienze vivendole con lo spirito, con le
emozioni, con la mente e con il corpo fisico. Ma i più profondi processi
interiori che ci portano ad operare delle scelte, quelli che modellano attimo
dopo attimo la Luce che scorre in noi, entrano in sintonia con ciò che
scegliamo consapevolmente per creare, attraverso l’intenzione, la nostra realtà
interiore che si diffonde anche sulle scelte di chi ci sta intorno.
Quindi
per raggiungere il silenzio fisiologico, che è l’obiettivo ultimo di un intimo
processo di guarigione, è necessario che avvenga un cambiamento a livello di
coscienza.
Nel Reiki è fondamentale lasciarsi andare e quindi, come per ogni
terapia di contatto, può aiutare persone con pensieri ossessivi, sempre vigili
e che trovano difficoltà ad aprirsi verso qualsiasi cambiamento per timore di
dover rinunciare ai saldi principi che alimentano i loro conflitti: certezze
inoppugnabili, rigide norme di causa-effetto, autocontrollo.
A certi livelli di coscienza, la canalizzazione del Reiki è anche
un’esperienza mistica. Ma prima di poterci impegnare in esperienze di
spiritualità sul pianeta, è necessario far riconoscere al nostro corpo fisico
l’essenza della sua anima: dobbiamo diventare Luce, prima di condividere la
Luce.
Se durante una seduta di Reiki abbiamo percepito qualcosa di più che un
semplice rilassamento, coinvolgendoci in un’esperienza globale, sia sul piano
fisico, con sensazioni corporee, movimenti, ecc., che sul piano psichico, con
emozioni, immagini fantastiche, idee, ecc., ci dobbiamo rendere conto che
abbiamo fatto un’esperienza della dimensione umana nella sua unicità di mente,
corpo emozioni e spirito.
A questo punto potrebbe sorgere in noi la consapevolezza della nostra
connessione con il Tutto, quel Tutto che sta dentro di noi e grazie al quale ci
sentiamo di appartenere ai Regni della Natura ed in equilibrio con i suoi
cicli.
Così il Reiki sconfina dalla sua dimensione strettamente personale e
psicologica e si pone anche come strumento di crescita interiore e spirituale.